E’ ora che di Sport si parli nella Costituzione
La questione non meridionale ma nazionale è di antica data. Ma ancora da risolvere. Mauro Berruto, ct dell’Itavolley, poi a capo dello staff tecnico della federazione tiro con l’arco nelle vesti di motivatore, indubbiamente anche opinionista televisivo e non solo di grande qualità, membro di più commissioni di studio, da quasi due anni responsabile sport del Pd, ha riproposto il caso: nella Costituzione Italiana manca la parola Sport. Si sa che i primi 12 articoli sono quelli legati ai principi fondamentali e così Berruto ed altri firmatari hanno individuato nell’articolo 9 quello più congruo, che recita: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Manca appunto quella materia-missione che ci ha resi fieri durante la magica estate dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo. E’ stati durante la pandemia, ha raccontato, che Berruto ha pensato a questa autentica malvagità: sui social scorrevano le immagini di sport a distanza, salti sui terrazzi, corsette rubacchiate vicino casa, ma soprattutto piscine e impianti vuoti, stadi con le parole a rimbalzo, volti dei campioni dello sport ma soprattutto dei giovanissimi privati della viglia di divertirsi smarriti, increduli, quasi impauriti senza poter soffrire, sperare, sognare con lo sport preferito. Ora siamo al disegno di legge di modifica costituzionale promosso dall’Associazione Cultura Italiae che ha trovato casa al Coni, prio firmatario Giovanni Malagò che ha voluto rimarcare la trasversalità del consenso visto che esponenti di vari e distanti partiti hanno sottoscritto e firmato. Tra questi Claudio Barbaro che h una lunga esperienza come dirigente di Alleanza Sportiva Italiana, o ancoa Giusy Versace che del paralimpismo ha fatto una straordinaria rete di relazioni e messaggi che esprimono positività.Ma che la più grande fabbrica di emozioni del Paese fosse meritevole di finire tra gli articoli della Costituzione ne era certo l’avvocato Pietro Laffranco, onorevole di Perugia, figlio d’arte, che nel lontano marzo del 2014 propose con una interrogazione parlamentare la Modifica all’articolo 32 della Costituzione, in materia di tutela della salute e di diritto all’attività sportiva e ricreativa. E sapendo che spesso guardiamo oltre frontiera per capire evidenziò: La Costituzione della Russia, all’articolo 41, dispone che lo Stato adotta misure volte allo sviluppo della cultura fisica e dello sport.
La Costituzione dell’Ungheria stabilisce che lo Stato ha il dovere di assicurare il diritto all’esercizio dell’attività fisica e le autorità locali sono tenute a dare attuazione a tale previsione.
La Costituzione del Portogallo all’articolo 79 statuisce: «1. Ognuno ha il diritto di ricevere l’educazione fisica e ad esercitare lo sport. 2. È dovere dello Stato, unitamente alla scuola, ai gruppi ed alle associazioni sportive promuovere, stimolare, guidare e sostenere la pratica e la diffusione dell’educazione fisica e dello sport ed, altresì, prevenire la violenza nello sport».
La Costituzione della Grecia all’articolo 16, paragrafo 9, statuisce: «Gli sport sono posti sotto la protezione e l’alta sorveglianza dello Stato. Lo Stato sovvenziona e controlla le unioni di associazioni sportive di ogni genere, così come prescritto dalla legge. La legge stabilisce anche i termini entro i quali devono essere dispensate le sovvenzioni dello Stato in conformità degli scopi propri delle associazioni stesse».
La Costituzione della Croazia all’articolo 69 prevede: «La Repubblica incoraggia ed aiuta la cultura fisica e lo sport». Il diritto delle autonomie locali prevede la possibilità di assumere decisioni in ordine ai bisogni e agli interessi dei cittadini ed in particolare della cultura fisica e dello sport.
La Costituzione della Turchia all’articolo 59 stabilisce: «È dovere dello Stato assumere tutte le misure necessarie per lo sviluppo della salute fisica e morale dei cittadini di tutte le età ed incoraggiare la pratica degli sport tra la popolazione».Ora si capisce bene perchè è ora che le cose vadano spedite e veloci. E che a cascata tutto ciò che è materia sportiva sia più sinergia e inclusione e meno divisioni e personalismi.
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