Il suo habitat sarà Lissone, Monza Brianza: praticamente nel ventre delle genialate tecnologiche di Berlusconi e soprattutto Galliani. Il ragioniere che ha segnato la storia del Milan del Dottore con la sua Elettronica Industriale che consentì la trasmissione su scala nazionale della tv del Biscione. La El Towers di Galliani, che non ha rilevato il Monza per capriccio o per saudade (lui che è brasiliano d’adozione comprende) ma anche per poter non da estraneo legare la sua esperienza alla Lega Calcio con attività di servizi in esecuzione dei contratti di licenza dei diritti audiovisivi.
E dunque complice non solo la pandemia, che ha fatto abortire la Centre Var Room al centro tecnico federale di Coverciano, la casa madre del calcio, ecco la nuova multimedialissima centrale per il controllo delle partite di A e B da Lissone. Che sarà appunto il regno di Gianluca Rocchi, che ha sostituito Nicola Rizzoli alla guida tecnica degli arbitri delle massime categorie calcistiche.
Che Nicchi trovasse comodo Coverciano non ci sono dubbi ma tra veti e difficoltà tecniche (si pensi alla copertura con cablo) ci si è spostati su Milano laddove il direttore comunicazione della Lega di A, Lorenzo Dallari (che ha esperienza nel settore tv con altri incarichi dopo aver cominciato dal racconto del volley negli impianti e sa cosa significa per un cronista narrare stando sul posto o non via tubo, cioè guardando un monitor) sta assolvendo anche al delicato ruolo di controller della parte tecnica.
Rocchi non è una novità: era il nome più accreditato considerando che il pur bravo Rizzoli era targato Nicchi e che comunque nell’ultima parte della stagione aveva dato ampi cenni di cedimento. Basti pensare all’ineffabile Mazzoleni al Var che è costato con le sue contrastanti decisioni la Champions al Napoli e la retrocessione al Benevento. Vero è che le squadre si complicano la vita da sole ma inviare per due volte consecutive al Var uno come Mazzoleni per sfide delicate non è sembrato lungimirante.
Rizzoli paga anche colpe sue dunque al netto del fatto che un nuovo corso deve sempre cambiare qualcosa. Trentalange promise un’apertura ai media, una sorta di Palazzo di Vetro ma ci consta personalmente finora la cerniera supera le file di catenacci che si trovano sui passamano nel mondo a simboleggiare promesse d’amore. Chissà che anche approfittando della Var Room non avremo approfondimenti post partita con la visione degli episodi più intricati anche con audio originale di quanto si sono detti direttore di gara e addetti al Var.
Potrebbe essere un’idea se nessuno ci ha pensato. Totalmente rinnovata la Commissione tecnica che designerà gli arbitri mentre Trefoloni è stato confermato alla guida del Settore Arbitrale Tecnico.
A cascata, potrebbero esserci novità anche per le altre serie anche se D’Amato ha ben lavorato alla Can C. Succede ma nella scia di quanto si sta vedendo agli Europei sarà importante che il Var abbia una sola lettura e che soprattutto la parte tecnologica non sia interpretabile come è deplorevolmente successo in Italia. Nicchi fu bravo ad accettare l’esperimento, l’Italia solerte a fare di un torneo sempre troppo affollato di livori il laboratorio ma non è il caso che ci si arrovelli tra mille contraddizioni.
Rocchi in un’epoca di arbitri atletici è stato tra i migliori e continui: non con l’astuzia e la competenza di un D’Elia, il magnetismo mediatico di Collina, la strategica presenza di Rosetti ma è dirigente affidabile che sulla carta non ha firmato alcuna cambiale per essere il capitano non giocatore di una squadra sempre speciale.
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