Spade sguainate, rognas doc per Dal Pino neo eletto Presidente Vicario della Figc. Ma soprattutto a capo della Lega di A, un ring a cielo chiuso. Ci riproveranno: distanti come sempre. Al di là della tecnologia, da anni in serie A il conflitto ha superato ogni forma di confronto. Arsenico e vecchi dispetti. Eppure, la vertenza sui diritti tv della Serie A 2021/24 rischia di procurare solo vinti. Non sono infatti cambiati gli schieramenti nel corso delle varie assemblee. La situazione ora vede l’offerta di Dazn con 11 voti favorevoli (Atalanta, Cagliari, Fiorentina, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma e Udinese), non abbastanza però per dare il via libera alla proposta della piattaforma di streaming (ne servono 14), mentre gli altri 9 club (Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Torino) si sono astenuti. La decisione, così come la discussione sull’operazione con i fondi di private equity dopo l’intervento durante l’assemblea della cordata formata da Cvc, Advent e Fsi, è stata quindi rinviata a una nuova riunione tra le società prevista per questa settimana. La scadenza di fine marzo è vicina e le trattative per la vendita sui mercati esteri (il più appetibile quello orientale, con Cina e Paesi Arabi in prima linea) ma anche qui c’è un intoppo. L’aver ceduto per 22 milioni la Supercoppa per tre anni all’Arabia Saudita ha indispettito non poco il Qatar che pure ha in budget montagne di soldi per il mondiale del 2022.
C’è stato qualche tentativo di convincimento con le buone, tipo la missione di De Laurentiis col fido Chiavelli negli uffici della Vigorito Group in via Cesario Console, ma ora siamo agli stracci. Adesso 7 società che vogliono chiudere per Dazn hanno scritto ufficialmente che chiederanno i danni in caso di accordo saltato oltre i tempi. 7 e non le 11 che voltarono si: mancano Cagliari, Milan, Parma e Udinese: come mai?
Per il via libera definitivo all’offerta sono necessari 14 voti.
Nel corso dell’Assemblea verrà ridiscussa anche la proposta da 1,7 miliardi di euro dei fonti di privati equity per il 10% della media company,
L’offerta di DAZN e TIM prevede l’acquisto del pacchetto comprensivo di tutte le 10 partite a turno di Serie A, di cui 7 in esclusiva e 3 in coabitazione con un altro player, che potrebbe essere Sky. Non è da escludere che una di queste ultime 3 partite possa essere trasmessa in chiaro.
La Battaglia del grano non è nuova ma stavolta sembra tutto azzeccato. Personaggi e interpreti i presidenti della serie A. Nel gruppo di famiglia in un interno, ciascuno la vede a suo modo. Ed è l’anello debole del sistema.
DIRITTI TV è la madre di tutte le battaglie che vede in prima linea il presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis che ha illustrato a tutti cosa significa autoprodurre lo show del pallone per poi rivenderlo. Tutti, dai grandi network ai social come you tube o ancora meglio tik-tok.
L’unico discorso che non combacia con la struttura economica del progetto è quello della passione. Pensare di poter creare un pacchetto chiuso con i migliori giornalisti che animino il dopo calcio e pensare al contempo che si possano così accontentare le aspettative dei tifosi di venti squadre è una cosa che supera il camminare sulle acque di Mosè.
Ma dal tik-tok a you tube siamo arrivati quasi a Oggi le Comiche. Peccato.
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