Nasce la Figc modello Gravina, Coni verso la volata di primavera


Dopo le parole, i fatti. Venerdi 5 marzo primo Consiglio Federale della rinnovata Federcalcio, all’ordine del giorno le nomine in filiera fiduciaria del riconfermato presidente Gravina: Vice Presidenti, compreso il Vicario, e Ufficio di Presidenza. Vice di Gravina dovrebbero essere Dal Pino a capo della Lega di A e Calcagno, succeduto a Tommasi all’Assocalciatori. Nel CF successivo toccherà ai responsabili dei Settori come quello Tecnico di Coverciano e il Giovanile e Scolastico. C’è aria di conferma per Demetrio Albertini e Vito Tisci, rispettivamente. Quest’ultimo è anche Presidente del Comitato Regionale Puglia e potrebbe essere tra quelli indiziati come accumulatori seriali di cariche ma il suo atteggiamento istituzionale ed equilibrato lascia pensare che il solo bersaglio delle accuse di Gravina fosse il Presidente della LND Cosimo Sibilia che considerando il post elettorale non ha la minima possibilità di rientrare nei quadri di vertice della Figc. Conferenza stampa post voto inequivocabile. L’aver graffiato Gravina anche sul piano personale, a partire da un accordo stilato in epoca fuori dal tempo tra Covid e cariche rinnovate in C e AIA, costerà caro al dirigente irpino sballottato tra la difficoltà di un calcio minore completamente paralizzato dalla pandemia e la riforma dello sport salutata con vari alleluja ma che in realtà tra vincolo sportivo rimodellato e creazione della figura del collaboratore sportivo con tanto di obbligo tra Inail, Inps eccetera in questa fase di pandemia economica rischia di travolgere quel mondo fatto di valori e sentimenti del calcio amatoriale…o quasi. A questo punto incuriosisce non poco il destino al vertice di Federcalcio servizi srl, che dal 2018 è presieduta da Sibilia in un CdA di cui fanno parte Mauro Grimaldi e Luca Perdomi. Il tavolo con oggetto la giustizia sportiva coordinato dall’ormai ex vice presidente vicario Cosimo Sibilia e composto da Stefano Campoccia, Michele Colucci, Giancarlo Gentile, Ida Linda Reitano, Jacopo Tognon, Giancarlo Viglione (ah rieccolo) Mario Vigna e dal vicesegretario Figc Giuseppe Casamassima. Il lavoro degli esperti – insieme a quello degli altri cinque tavoli istituiti (Governance, Club Italia, riforma dei campionati, impiantistica e marketing) raccordato in una sorta di comitato di gestione sotto la direzione del presidente federale cauysa Covid ha lavorato molto a singhiozzo, fino allo zittire. Dunque, altro giro di giostra. Inevitabile. Del resto lo stesso Sibilia dopo il caso-Lombardia, dov’è tornato in sella Highlander Tavecchio, spodestò l’ex presidente dalla LND servizi in un baleno. Va così. Il calcio non fa differenza rispetto agli alri settori della vita. Mentre il mondo dello sport rinnova gli organici nelle federazioni e benemerite, in attesa che il 15 maggio a Milano Malagò succeda a se medesimo alla presidenza Coni, rimane a mo’ di lezione il big ben di Draghi che ha detto stop a tutte le pressioni per ministero e sottosegretariato allo sport. I partiti hanno sportellato senza risparmio e in un ruolo di tecnico con stile e competenza si fanno i nomi di Andrea Abodi, oggi a capo dell’Istituto per il Credito Sportivo, una lunga carriera alle spalle come dirigente, e Luca Pancalli a capo del Comitato Paralimpico. Piccole spine anche per Trentalange che in Consiglio Nazionale sulla carta ha 5 nicchiani e 4 a lui legati. Ma riuscità a non soffrire minimamente mentre in LND Lombardia a parte è caccia a chi non ha votato per Sibilia, c’è aria da resa dei conti. Che neppurw fa bene considerando che c’è tutta una macchina gigantesca da rimettere in moto.   

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