Uomini & Poltrone, Storie & palazzi. Tutti gli… Uomini Presidente… e del Presidente sono stati scelti. Tranne che all’Aia. Si riparla di Lippi. Alla Lega, rientro a Palazzo per il ct iridato, trionfatore a Berlino 2006. Lo avrebbe voluto già Gravina, ma una mai ammessa insofferenza di Mancini – apprezzato come uomo e come ct – ha fatto slittare la cosa. Tavecchio lo voleva ma l’incompatibilità per il figlio procuratore lo bloccò. Tornato Tavecchio, di cui parleremo più avanti, riecco spuntare Lippi. La verità è che con maestria inaspettata il presidente in carica Gravina, incalzato dal gran capo della Dilettanti Sibilia, ha assistito/supportato tutte le caselle necessarie alla sua rielezione. Sibilia ha voluto ricordare il vecchio accordo ma la cosa non ha trovato lo scalpore necssario per farne una questione morale. Ahinoi in Italia quando si vota e c’è da occupare poltrone, ancorchè di soli sacrifici, c’è sempre chi è disposto a vendere l’anima al Diavolo. E non parliamo di sola Figc. Dunque, Lega di A con Del Pino confermato alla seconda votazione; Balata plebiscitariamente alla guida della B così come Ghirelli che ha esperienza fiuto e pelo sullo stomaco e ha messo in barca un avversario annunciato, Marcel Vulpis, diventato suo vice. All’Assocalciatori Calcagno si è sbarazzato con la nomina federale di Tardelli a capo dei centri federali giovani calciatori Salaria e così nessun dubbio nell’annunciare il voto per Gravina. Anche l’Assoallenatori confermerà alla presidenza Renzo Ulivieri, piombinese e compagno di tanti. Sibilia si presenterà al voto il 22 febbraio forte della certa riconferma alla Lega Nazionale Dilettanti – che dopo aver perso il femminile potrebbe ritrovarsi sotto attacco per il calcio a 5 mentre non è stata ben vista la sortita del goleador simbolo del beach soccer Gori che ha sparato nel mucchio il proprio malcontento- e si voterà per la rielezione sicura di Sibilia sabato prossimo 6. Certo è che non voterà per Sibilia la Lombardia di Tavecchio, così come sono contrari il Piemonte-Valle d’Aosta, dove all’eletto Mossino era stato opposto un candidato più allineato, e l’Emilia Romagna con Simone Alberici, giovanissimo avvocato, che ha scoperchiato l’ex capo Braiati con grande sorpresa ma un distacco nettissimo. Anche nelle Marche non sembrano compatte le idee dei votanti. La LND è stata vicina alle società letteralmente tritate dal Covid e impossibilitate a riprendere con contributi al limite delle possibilità ma c’è evidentemente una piccola crisi di dialogo che i mal di pancia in qualche comitato hanno confermato. Tavecchio non l’ha mandata a dire che ritiene la sua cacciata dal Palazzo un ripensamento della LND dopo l’insuccesso per Mosca 2018.
In un vorticoso giro di alleanze nuove e antiche, tiene viva l’attenzione l’unica incertissima lotta per il vertice che in questo momento riguarda il mondo arbitrale. Trentalange riguadagna posizioni, in particolare al Nord mentre nel Centro-Sud le sezioni parlano la lingua di Nicchi grazie anche alla convinta assistenza della sua squadra. Ci sono pero’ regioni incerte come Campania e Calabria, quest’ultima tentata dal ticket Trentalange-Baglioni. Dunque, padre Alfredo come veniva chiamato ai tempi in cui arbitrava marcia a passo di carica ed ha staccato un biglietto per il check in anche per il vecchio designatore Braschi di Firenze, candidato alla Scuola Arbitrale. Candidato al Consiglio Nazionale Pacifici di Roma nella squadra di Trentalange. Per Nicchi, a metà marzo, sarà necessario avere il 55% dei voti per conservare la poltrona di Presidente, a Trentalange basta il 50% +1, per il regolamento vigente. Comunque, per chi è appassionato di queste vicende scatta un periodo gustoso.
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