Napoli al Verdi. C’è chi ha voluto ricordare l’affare mancato di Paolo Rossi. Giocando sui colori. Ma come ha ricordato Corrado Ferlaino proprio in un’intervista a me rilasciata per Rai Tgr Campania e riproposta sul blog l’accordo c’era ma Farina commise l’ingenuità di spifferare tutto ad un giornalista amico e soprattutto la Juve si intromise offrendo ponti d’oro a Rossi, che infatti rifiutò il Napoli.
Verdi non è il bomber del Mondiale né il goleador azzurro che resuscitò in Spagna dando all’Italia una bella paccata di gol per il titolo mondiale. Verdi è un buon calciatore che non ha sentito evidentemente il fuoco dell’avventura. Ma sorprende che non faccia la gola la capolista. Meglio un’Inter generosa ma teleguidata dalla Cina? Mah. La domanda nasce spontanea, direbbe Ferrini di arboriana memoria. Ma il Napoli come approccia i suoi calciatori? Sarebbe curioso sapere come Giuntoli, che nella città della canzone fa un uso molto parsimonioso delle corde vocali, cerca di convincere i calciatori. Chiaro che l’ultima parola è del Presidente ma si insinua anche il dubbio della paura che incute all’inquilino dell’ultima ora un padrone di casa come Sarri. Vedendo la fine di Pavoletti, e soprattutto Maksimovic e Giaccherini, per non dire Tonelli adesso e altri prima, chiaro che fa paura l’apprendistato e la malinconia della poltroncina tra panchina e tribuna.
Possibile pensare che un allenatore maestro sia un limite? Il Napoli capolista è sulla cima d’inverno meritatamente ma è il contorno che non dà ancora al Napoli la statura da prima della classe. Silenzi stampa chilometrici, svarioni vari ed eventuali. Una gestione del patrimonio morale discutibile. E’ dal nuovo corso, pieno di apprezzabili risultati sul piano tecnico, che non si registra un momento popolare se non a pagamento. Zero presenze di atleti alle inaugurazioni di un club di tifosi. Tre allenamenti al San Paolo a porte aperte in 10 anni. Non per esempio: Hamsik annunciato alla mostra Napoli nel Mito martedi, a disposizione dei giornalisti due giorni dopo una alluvionale intervista in esclusiva al Corriere dello Sport. Cosa avrebbe potuto dire di nuovo? Difendere il meritato primato tecnico non è solo compito di sarri. Anche se la squadra ha stretto un patto col mister: darci dentro senza risparmio, e poi in parecchi ciascuno per la sua strada. La più vantaggiosa. Questo rende più forti di ogni altro ragionevole dubbio i tifosi.
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