Ricordiamoci della Legge Onesti per i campioni dello sport in povertà

Si passa da una vita da mediano ad una da fanfarone, piccoli Paperone non sempre con solide basi culturali che sperperano il frutto del talento in un baleno. Ricordate Jorge Cadete, l’attaccante portoghese ha infatti fatto un salto anche in Serie A, vestendo brevemente la maglia del Brescia. Ma è a Glasgow, al Celtic, che si è costruito la sua leggenda. Una storia però che è finita male, perchè a causa di investimenti sbagliati, nel 2014 il lusitano ha raccontato al Guardian di essere tornato a vivere con i suoi genitori e di andare avanti solo grazie al sussidio di povertà dello stato, di circa 170€ mensili. Altra storia anni fa rispolverata quella di Egidio Calloni, centravanti del Milan a metà degli anni settanta, che sbarcava poi il lunario guidando un furgone che trasportava gelati. E Franz Beckenbauer aiutò l’uomo che aveva garantito la vittoria a Italia ’90 realizzando il gol dal dischetto che fece piangere Maadona e cioè Andreas Brehme finito a lavorare in un’azienda di pulizie prima di essere reinserito nel calcio come osservatore. 

La Federpugilato, molto attiva nel campo della comunicazione con tempestività e stile, merito del presidente nazionale D’Ambrosi e i suoi consiglieri, ha aperto un varco in un segmento della vita molto delicato spostando i riflettori su Bruno Arcari, uno dei più grandi e leggendari campioni del Pugilato Italiano e Mondiale, che ha da poco compiuto ottant’anni: esattamente il 1 gennaio 2022 ha spento le candeline nella sua amata Genova, in una giornata speciale ma anche attenzionata a livello mediatico per una questione triste e fino a pochi giorni fa irrisolta. Arcari, affetto da una grave malattia degenerativa, aspettava da anni il contributo previsto dalla legge Onesti per meriti sportivi. Lo ricordo quando era guidato all’angolo dall’ex tranviere Rocco Agostino, voce gracchiante, la stecca per suturare le ferite sull’orecchio come gli antichi commercianti ambulanti di frutta e verdura, un vero maestro che ha portato alle più alte vette campioni come Patrizio Oliva curandoli a Bogliasco, più una penitenza che un ritiro. La legge 15 aprile 2003/86 ha istituito l’assegno straordinario vitalizio, intitolato a Giulio Onesti, da attribuire agli sportivi italiani che nel corso della loro carriera abbiano onorato la Patria, anche conseguendo un titolo di rilevanza internazionale in ambito professionistico o dilettantistico, e che versino in condizione di grave disagio economico.

L’assegno, secondo quanto ha stabilito l’articolo 2 della legge citata, è attribuito da una Commissione e con decreto dell’autorità politica con delega allo sport, previa comunicazione al Parlamento, ad un numero massimo di cinque sportivi, per ciascun anno, individuati da una Commissione. Gli utlimi ad attivarsi, se la memoria non mi tradisce, furono Mario Pescante allora al Governo e Gianni Petrucci al tempo presidente del Coni. Il 24 febbraio 2020, con decreto del Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, è stata istituita la nuova Commissione incaricata di individuare gli sportivi aventi titolo a beneficiare dell’assegno vitalizio straordinario. Bruno Arcari è uno dei … Bacchelli dello sport. Carriera indiscutibile: da olimpionico a Tokyo 1964 a campione Europeo e Mondiale WBC nei Superleggeri, unico nella storia del pugilato ad aver rinunciato alla cintura, detenuta per quattro anni, senza essere stato mai sconfitto in un incontro valido per il titolo. Talento innato, con 91 incontri disputati da dilettante e 73 da professionista, 70 match vinti, di cui 38 per KO. Profilo basso per scelta, concreto sul ring come nella vita, Arcari ha contribuito alla sua amata boxe anche in qualità di Consigliere Federale. Ha collezionato tra le tante onorificenze, tre medaglie al valore atletico, oro, argento e bronzo, il Collare d’oro al merito sportivo, la WBC Centurys Champion, un posto di tutto rispetto nella Walk of Fame del CONI ed è stato riconosciuto come il “Rappresentante del miglior Novecento italiano”. Oggi finalmente è arrivato il regalo più grande sia per Arcari che per la sua famiglia. All’imbattibile campione è stato concesso il vitalizio Giulio Onesti con decreto firmato dalla Sottosegretaria Valentina Vezzali, a conclusione dell’iter di valutazione condotto dall’apposita Commissione istituita presso il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha valutato positivamente le istanze fatte pervenire dal CONI e dalla Federazione. D’Ambrosi ha voluto ringraziare “la Sottosegretaria Vezzali che, in qualità di ex atleta e nella sua veste istituzionale, si è prodigata con grande sensibilità, umanità ed interesse, concretizzando un riconoscimento più che meritato e che tutti aspettavamo da tempo”.

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