Lorenzinho l’inamovibile per la prima volta fuori mercato

Lorenzinho nel cuore e nei pensieri e anche in qualche preghiera: infortunio e paura. Ma aldilà di questo episodio da verificare, c’è un altro aspetto da considerare. E’ uno strano calciomercato. Sulla graticola Koulibaly e Milik, pezzi pesanti in ogni senso. Ma anche Hjsay è al centro di trattative,mentre tra svincolati e ceduti parecchi hanno cambiato aria. Ma c’è un INAMOVIBILE. A sorpresa, e questo significa tante cose: Lorenzo Insigne. Finalmente, finalmente capitano e beniamino. Fondamentale il suo rapporto con Gattuso, l’allenatore che gli ha fatto capire che solo lui – Lorenzinho – aveva le armi per calpestare il suo talento con atteggiamwenti sbagliati, tra spavalderia e sciatteria, guapparia e malinconia. Momento felice con la squadra per cui la sua famiglia ha sempre tifato, coi colori che teneva in cameretta da bambino. Bene finalmente in Nazionale, dove è passato da grande rimpianto per non essere stato utilizzato nelle sfide decisive per Russia 2018 a punto di forza della Nazionale per ora sospesa tra presente e futuro di Roberto Mancini, un gruppo che non ha un avvenire dietro le spalle m ha le potenzialità per essere una squadra di fortissimi: obiettivo Europeo 2021.  

Nella sua carriera ecco tre allenatori fondamentali, di cui ha parlato sempre con ammirazione. Pescando negli archivi, ecco Zeman, Pescara. “Un maestro, insegna il calcio dalla base e io Immobile, Verratti siamo sintonizzarti sulla stessa lunghezza nel ringraziarlo, Come Totti, del resto, che lo ha sempre elogiato. Poi Sarri: “maniacale nella cura di ogni dettaglio, lavoratore e allo stesso tempo intuitivo”. Ora Gattuso: “ha confermatoo la fama che lo ha preceduto di uomo vero, leale, pronto a difendere i suoi e in più sorprende con una personalità, una mentalità da vincente. Umanamente il massimo, tecnicamente posso solo aggiungere di mio quel poco al molto che già da anni si dice sul suo conto”.

Finalmente, Insigne è Napoli. In Nazionale ha anche indossato la 10, nel Napoli è vietato ma come ogni bravo tifoso non se ne duole. Maradona, un mostro. Da Frattamaggiore a Napoli è molto maturato, pur conservando tutta la genuinità del ragazzo nato coi sogni e non con la classica mangiatoia bassa. Parla lentamente, volte allungando lo sguardo come cercasse il filo di idee che potrebbero scappar via in dribbling insistito, ma senza atteggiare la pronuncia come fanno quelli che ormai pedinati da microfoni parlano in falsetto provando a darsi un tono da vip.

Ride e scherza coi compagni, qualche volta con Cavani si mandarono al diavolo m per un’occasione fallita o mal rifinita, ma il Napoli è una squadra che pur cambiando a volte gli interpreti, tra arrivi e partenze, fa vincere il gruppo. C’è cioè una capacità rara di essere un gruppo particolare.

Sorride all’osservazione, mima compiacimento e scandisce stavolta e sovente sottolinea: “Siamo un gruppo che per molti undicesimi è lo stesso da qualche anno e l’affiatamento è totale. Anche i nuovi, quando arrivano, si inseriscono subito. Quindi non siamo solo dei bravi calciatori, ma anche un gruppo di ragazzi che stanno bene insieme. E questo è il segreto per fare bene nel calcio. Fateci caso anche chi va via subito smanetta su Instagram (che è il più usato tra i social dai calciatori) per complimentarsi con noi: Tonelli e Pavoletti per esempio sono tifosi del Napoli mi viene da dire”.

Un calciatore, a dispetto di quanto si pensa, non ha molto tempo libero. Viaggi per le partite, allenamenti, studio di movimenti anche al videoregistratore di un tempo oggi tablet. E cura nell’alimentazione. Eppure un calciatore è marito, padre. E quando non si allena cosa fa?

Insigne è all’antica pur in versione moderna. Giovanissimo, ha sposato Genny e infatti se non sta a Castelvolturno o in giro con la squadra eccolo felicissimo in famiglia, con la moglie Genny e i bambini.

Mentre Milik balla sulle punte, Koulibaly una volta è oltremanica un’altra tra i Regi Lagni e allora questo calciomercato senza Insigne, forse il primo totalmente senza Insigne è tra le più belle cose di questo disgraziato 2020.   

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